Levi Campus 2016

Dal:27 Giugno 2016al:2 Luglio 2016
Orario:

Dettagli dell'evento

 

Teoria musicale: organizzazione dello spazio sonoro dall’antichità all’età contemporanea

La Fondazione Levi, con l’annuale ciclo di seminari ideato per i dottorandi che preparano una tesi in musicologia, etnomusicologia o scienze applicate alla musica, attua uno degli obiettivi della sua politica culturale: il supporto alla formazione specialistica di alto livello nel settore degli studi musicali; questo obiettivo assume particolare rilievo e urgenza nell’attuale fase di crisi economica che vede l’università italiana oggetto di restrizioni di risorse destinate alla ricerca e alla didattica. Ospitati nella sua sede di Palazzo Giustinian Lolin, sul Canal Grande, ventitré dottorandi provenienti da tutta Italia hanno l’occasione di incontrarsi fra loro e con docenti di prestigiose istituzioni internazionali, scambiare esperienze e stabilire una rete di rapporti utile per la loro formazione.

L’iniziativa, posta in atto d’intesa con le università, sede di dottorati con discipline musicologiche, di Bologna, Cagliari, Firenze, Macerata, Milano, Padova, Pavia, Roma, Torino, Udine e Venezia, nel 2016 affronta il tema generale dell’organizzazione dello spazio sonoro, inteso come insieme delle strutture – modelli melodici, scale, toni e modi – sotteso alla composizione musicale, nelle varie epoche della storia della musica nei loro intricati rapporti, assai lontani da semplici schemi di derivazione.

Il tema, la sua articolazione e i docenti sono stati decisi, sentiti anche altri colleghi, dal gruppo di lavoro Levi Campus, costituito da Maurizio Agamennone (Università di Firenze), Maria Caraci Vela (Università di Pavia), Roberto Calabretto (Università di Udine), Paolo Fabbri (Università di Ferrara), Giuseppina La Face (Università di Bologna), Massimo Privitera (Università di Palermo) e Luisa Zanoncelli (Fondazione Ugo e Olga Levi).

 

Etnomusicologia

All’etnomusicologia si deve, a partire dall’inizio del Novecento, un contributo essenziale nella ridefinizione di concetti musicologici relativi all’ordinamento dello spazio sonoro: lo studio di prassi compositive ed esecutive fondate su un certo numero di motivi all’interno di una scala, tipiche dei paesi medio orientali, ha consentito ad esempio di comprendere il repertorio più antico del canto monodico liturgico occidentale. La riflessione sulla teoria musicale del Mashreq e della Persia consente di mettere in luce specificità e reciproche influenze del pensiero musicale tra oriente e occidente.

 

Teoria musicale greca

La teoria musicale greca, fondata nelle due contrapposte concezioni del mondo pitagorica e aristotelica, ha lasciato un’impronta decisiva sulla razionalizzazione dello spazio sonoro nella musica occidentale, fornendo talora, a distanza di secoli, un sostegno prestigioso a operazioni di profondo rinnovamento.

La conoscenza dei suoi complessi snodi è uno strumento imprescindibile per interpretare correttamente rilevanti problemi storici, come l’origine e l’evoluzione della teoria musicale del Medioevo, ma anche aspetti della cultura rinascimentale e moderna.

 

Musica monodica liturgica nel Medioevo

La razionalizzazione delle scale e dei modi ha avuto luogo, nel Medioevo, attraverso l’imposizione al repertorio liturgico monodico di nozioni, concetti e strumenti che gli erano estranei; essi sono stati oggetto, nel tempo, di rielaborazioni anche raffinate, per realizzare un’aspirazione all’ordine dettata da esigenze non solo di prassi esecutiva, ma anche estetiche ed etiche. Al di là di normalizzazioni talora severe, si sono venuti definendo eleganti modelli compositivi, insieme a complicate costruzioni teoriche, necessarie per legittimare ineliminabili anomalie, e infine alcune sorprendenti proposte.

 

Musica bizantina

L’origine del sistema modale bizantino, caratterizzato dall’articolazione octadica e da specifiche formule melodiche, presenta relazioni con la teoria medievale della musica monodica liturgica occidentale, ma anche peculiarità, come il sistema di solmisazione e la presenza di microintervalli.

 

Musica contemporanea

La formalizzazione, anche con strumenti derivati dalle discipline scientifiche, dell’organizzazione delle altezze nello spazio temperato è al centro di molte teorie musicali contemporanee. Una di esse è la teoria trasformazionale; la validità dell’approccio computazionale di questo metodo di analisi è verificabile sulla base di esempi di musica colta e popular.

Musica polifonica nel Medioevo

Il modo nella polifonia medievale costituisce da sempre un problema, anche perché gli scritti teorici coevi confinano, con rare eccezioni, l’argomento nell’ambito della trattazione della monodia liturgica. In tempi recenti gli studiosi sono riusciti ad affermare, sulla base di analisi musicali, la pertinenza del concetto di modo nella polifonia tarda; relativamente ai secoli dal dodicesimo al quattordicesimo sono ora disponibili interessanti risultati.

 

Musica nel Cinquecento

Ricerche degli ultimi anni hanno messo in luce il rapporto di intersezione e integrazione fra la teoria modale tradizionale e la scrittura polifonica nella musica del Cinquecento, e si sono misurati sul tema con le discussioni di importanti studiosi del Novecento.

 

Musica tra Seicento e inizio Settecento

In studi recenti sulle concezioni di coerenza modale del Seicento, l’analisi delle tradizioni didattiche (canto fermo, polifonia, diminuzioni improvvisate e basso continuo) ha portato a rilevare nel panorama teorico italiano la contemporanea coesistenza di diverse prospettive tonali; questa coesistenza confuta la tradizionale percezione della teoria e della prassi della tonalità funzionale come esito di uno stadio anteriore.

 

Musica tra Ottocento e Novecento

L’antica modalità assume nell’Ottocento e nel Novecento inediti significati estetici e simbolici, per esempio nei movimenti per il rinnovamento della musica sacra e nella sperimentazione di mezzi compositivi aperta dall’esaurirsi della tonalità. Un caso rilevante di quest’ultima tendenza è rappresentato in Italia dalla generazione dell’Ottanta, come hanno dimostrato la teorica condotta dai suoi principali esponenti e l’analisi di loro opere.

Termine scadenza delle iscrizioni 6 maggio 2016 : LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE
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